Attimi di paura per gli imprenditori italiani andati alla Fiera Obuv a Mosca: “In aeroporto hanno voluto il codice del telefono”.
Si apre oggi la Fiera Obuv a Mosca, la Fiera Internazionale delle Calzature e del Cuoio, dove ogni anno si recano diversi imprenditori italiani. La loro speranza è quella di continuare a chiudere accordi commerciali ma le incertezze sono tante, ad iniziare da quanto accaduto all’arrivo in Russia.
Uno degli imprenditori in questione ha parlato ai microfoni di Mattino 5 in collegamento proprio dalla Fiera. Se prima quando gli imprenditori arrivavano in Russia “ci stendevano il tappeto rosso” adesso le cose sono decisamente cambiate. Allo sbarco i circa 30 imprenditori italiani sono stati trattenuti per ben 2 ore all’aeroporto e sottoposti a intensi controlli.
“Ci hanno bloccato con i passaporti perché volevano sapere come avevamo avuto questo visto” spiega l’imprenditore che però ne era già in possesso da ottobre. “Sono stati più sospettosi rispetto al passato. Hanno bloccato il cellulare, ci hanno chiesto il codice. Hanno fatto di tutto e di più” ha aggiunto.
Lo spettro delle sanzioni
Per gli imprenditori italiani la Russia è sempre stata un ottimo partner commerciale. Per quanto riguarda il settore delle scarpe i russi sono da sempre interessati ai prodotti artigianali ben fatti. Quella presentata da oggi alla Fiera Obuv è la nuova collezione invernale e gli accordi si devono chiudere entro luglio altrimenti, spiega l’imprenditore, “per noi sarà il fallimento”. Non solo per lui ma anche per circa 58 famiglie che lavorano ad ogni scarpa.
Il problema non riguarda solo la fine o meno della guerra ma le sanzioni imposte alla Russia. Il problema sono i pagamenti e i clienti russi stessi spiegano agli imprenditori che non sanno se riusciranno a pagare la merce. “Le consegne hanno difficoltà” spiega l’imprenditore che poi lancia un appello: “Noi vogliamo vivere”.